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Una delle ultime note dell’Ufficio Studi di Confetra, la Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica alla quale Ansi ha aderito, presenta una raccolta dei numeri relativi al comparto. Grazie ai dati pubblicati a luglio 2024, è possibile avere un quadro aggiornato al 2023 e al I trimestre 2024 su ambiti più generali, come il Pil italiano, il tasso di inflazione o l’indice della produzione industriale, insieme a stime inerenti a tematiche più specifiche, come il fatturato della contract logistics in Italia, il traffico autostradale dei veicoli pesanti, ma anche i costi medi dei trasporti internazionali e l’e-commerce. Qui le principali informazioni di interesse in pillole.

Una delle maggiori criticità che colpiscono il settore della logistica è rappresentata sicuramente dalla carenza di manodopera. Stando ad alcune tra le più recenti rilevazioni dell’Osservatorio Contract Logistics Gino Marchet del Politecnico di Milano, in Italia la mancanza di personale si attesterebbe sugli oltre 60.000 lavoratori in meno rispetto alle esigenze attuali. Il 75% circa dei fornitori di servizi logistici risulta sottodimensionato, mentre la partecipazione femminile nel comparto è quantificabile in appena il 20,4% dei lavoratori totali.

Uno dei volti più riconoscibili della logistica italiana nel panorama internazionale è senza dubbio quello della portualità. Controllando le principali statistiche tra le ultime a disposizione, e nello specifico quelle aggiornate al III trimestre del 2023, ci si può rendere conto della portata dell’argomento sia in termini economici e commerciali sia nell’ottica green e sostenibile. I porti italiani costituiscono, infatti, uno dei principali punti di forza del Paese e giocano un ruolo chiave sul terreno del trasporto marittimo. Lo dimostrano anche gli ultimi dati forniti dal XII Rapporto sull’economia del mare predisposto da Ossermare, Centro Studi Tagliacarne – Unioncamere, Informare, Camera di Commercio Frosinone Latina e Blue Forum Italia Network, secondo cui in generale la blue economy ha un valore di oltre 178 miliardi di euro, che corrispondono al 10,2% del Pil italiano.

In questi giorni il tema dell’Intelligenza artificiale è ancora una volta alla ribalta del dibattito pubblico, anche perché è stato tra i punti all’ordine del giorno della riunione italiana del G7 in Puglia. E se il Consiglio dei Ministri ha di recente approvato il disegno di legge con disposizioni e delega al Governo in materia, a maggio scorso il Consiglio UE ha licenziato l’AI Act, ossia l’Artificial Intelligence Act che ha il compito di offrire una regolamentazione complessiva sui sistemi di Intelligenza artificiale.

L’economia contemporanea legata alle merci è sempre più una questione di logistica. Una verità che vale, ovviamente, anche per l’Italia. Anzi, particolarmente per l’Italia, viste le sue caratteristiche industriali. Per la nostra manifattura, l’export riveste un peso sempre maggiore. La competizione sui mercati internazionali si gioca quindi moltissimo su trasporto, infrastrutture e pianificazione logistica.

Nelle economie avanzate la Logistica riveste un ruolo sempre più centrale e strategico. Il fenomeno vale ovviamente anche in Italia. Ce lo dicono prima di tutto i numeri. Malgrado fattori di criticità, come l’aumento dei costi di produzione dovuti a fattori internazionali e la cronica mancanza di personale, il valore economico del settore è in continua crescita.

Da quando comprare online ha sostituito l’acquisto tradizionale, da quando cioè basta un agile click per appropriarsi di un libro, un frigo o una parete attrezzata, il rapporto tra domanda e offerta di mercato è cambiato drasticamente. La prova di questa metamorfosi si fa evidente e concreta nella logistica, il settore che più subisce e introietta innovazioni e mutamenti del mercato del lavoro.

Il processo evolutivo che nutre il settore della logistica, una delle leve competitive del mercato del lavoro in Italia, costringe i suoi protagonisti a ripensarsi e rinnovarsi regolarmente.