I PORTI ITALIANI NELLO SCENARIO INTERNAZIONALE

Uno dei volti più riconoscibili della logistica italiana nel panorama internazionale è senza dubbio quello della portualità. Controllando le principali statistiche tra le ultime a disposizione, e nello specifico quelle aggiornate al III trimestre del 2023, ci si può rendere conto della portata dell’argomento sia in termini economici e commerciali sia nell’ottica green e sostenibile. I porti italiani costituiscono, infatti, uno dei principali punti di forza del Paese e giocano un ruolo chiave sul terreno del trasporto marittimo. Lo dimostrano anche gli ultimi dati forniti dal XII Rapporto sull’economia del mare predisposto da Ossermare, Centro Studi Tagliacarne – Unioncamere, Informare, Camera di Commercio Frosinone Latina e Blue Forum Italia Network, secondo cui in generale la blue economy ha un valore di oltre 178 miliardi di euro, che corrispondono al 10,2% del Pil italiano.

1. I numeri generali

Stando ai dati forniti da Assoporti, ossia l’Associazione dei Porti Italiani cui aderiscono le Autorità di Sistema Portuale, e dal centro studi SRM, collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo, emerge una percentuale su tutte relativamente all’import-export italiano: il 37%, nei primi nove mesi del 2023, è trasportato via mare. La soglia nel 2003 era del 29%. Oggi, quindi, si parla di:

  • 254 miliardi di euro che incidono nettamente sulla performance del sistema portuale nazionale;
  • 360 milioni sono invece le tonnellate movimentate al III trimestre 2023, in questo caso con un leggero calo (3%) se si paragonano i numeri a quelli del corrispondente periodo del 2022;
  • Nell’intervallo che va da gennaio a settembre 2023 sono positivi i dati riguardanti i passeggeri, con un aumento del 16,4%: si tratta di 57,7 milioni di unità, di cui 10,2 milioni sono crocieristi in relazione ai quali si registra un +54,4%.

2. Il panorama internazionale

A proposito dei principali fenomeni che negli ultimi quattro anni hanno toccato da vicino lo scenario marittimo globale, si possono sicuramente citare:

  • La Brexit
  • La pandemia da covid-19
  • L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia
  • Il conflitto in Medio Oriente
  • La limitazione dell’operatività del Canale di Panama dovuta alla siccità
  • La crisi nel Mar Rosso con effetti sul Canale di Suez

Tuttavia, al netto delle difficili condizioni geopolitiche che stanno interessando anche i settori del trasporto marittimo e della logistica, ovviamente anche dalla prospettiva italiana, varie sono le dinamiche da tenere in considerazione quando si prendono come riferimento i contesti internazionali. Ad esempio, il peso sul complessivo della movimentazione container dei porti dell’area Med passa dal 47% del 2013 al 52% dei primi nove mesi del 2023.

3. Esportazioni ed importazioni marittime

Dal punto di vista delle esportazioni marittime, gli Stati Uniti si confermano i primi partner dell’Italia, seguiti da Regno Unito, Cina, Turchia e Canada. La Cina, dal canto suo, riveste il medesimo ruolo per quanto riguarda le importazioni via mare, precedendo Stati Uniti, Turchia, India e Azerbaijan.

4. La situazione dei tempi di attesa

In tema di tempi di attesa delle navi in porto, la situazione nazionale si presenta meno avvantaggiata rispetto a quella dei competitori esteri, con 4,5 giorni medi di attesa per una nave rinfusiera a fronte della soglia di 1,5 nei Paesi Bassi. Anche in Germania e Spagna si ottengono migliori prestazioni e si liberano le navi in minor tempo.

5. Sostenibilità e green

Dati molto interessanti sono disponibili poi sul piano di sostenibilità e green port. Per quanto concerne il tonnellaggio in ordine nei cantieri navali, attualmente il 49% è alimentato a combustibili alternativi, mentre al 2030 il 23% della flotta navale complessiva in acqua sarà alimentata a carburante alternativo. Delle navi ordinate nel 2023, il 40% andrà a GNL e il 24% a metanolo. Infine, sulla base di quanto affermato nel report citato, 126 navi sulle 145 totali ordinate a cantieri nazionali ed esteri dagli armatori italiani mettono in conto l’utilizzo di carburanti alternativi.

Conclusioni

In un momento di grande tensione internazionale e considerata l’importanza strategica dei porti italiani nel Mediterraneo, l’accento va posto indubbiamente su un’analisi delle evoluzioni in atto che sia quanto più rapida e puntuale possibile. L’obiettivo è fronteggiare tempestivamente gli elementi di criticità e cogliere, con altrettanta velocità, le opportunità insite nei grandi cambiamenti globali e nei loro effetti sul trasporto marittimo italiano.

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